Il formaggio vegano non è più permesso di essere chiamato formaggio
La VEBU (Federazione vegetariana tedesca) commenta l'odierna sentenza della Corte di giustizia europea (CGE) sull'ammissibilità di termini protetti come "latte", "yogurt" e "formaggio" per la denominazione di prodotti a base di erbe.
"Il giudizio severo di oggi ha poco a che fare con la protezione dei consumatori. La Corte di giustizia ha semplicemente confermato che il regolamento pertinente è motivato dalla politica economica e ha interpretato rigorosamente la legge esistente, che contraddice chiaramente la normale comprensione dei consumatori. Ci saranno anche discussioni su questo in futuro ", afferma Felix Domke, responsabile delle politiche VEBU.
Formaggio vegano a base di tofu (Immagine: Manuel Adorf / fotolia.com)"La Corte di giustizia europea ha oggi dichiarato inammissibili i termini in questione per la denominazione di prodotti a base di erbe come" latte di soia "o" formaggio vegano ", confermando in tal modo l'interpretazione problematica prevalente. E 'stato deplorevole, ma a causa della rigida formulazione del regolamento, era prevedibile. Allo stesso tempo, non è una decisione se i termini del latte siano fuorvianti ", commenta Domke. Tuttavia, il dibattito avviato dimostra che un divieto non è più aggiornato.
Sempre più consumatori scelgono gli alimenti vegetali per una serie di motivi. Le alternative al latte e ai latticini sono arrivate nel bel mezzo della società e occupano un posto fisso nella gastronomia e nella vendita al dettaglio. Allo stesso tempo, i consumatori parlano naturalmente di "latte di soia" e "formaggio vegano" nella loro vita quotidiana..
L'ammissibilità dei termini descritti nel Regolamento UE 1308/2013 sarebbe auspicabile anche per questo gruppo di prodotti. Termini noti come "latte" trasmettono una grande quantità di informazioni al consumatore per quanto riguarda le proprietà del prodotto, che in misura variabile si applicano anche ai prodotti alternativi e li rendono comprensibili a colpo d'occhio. Allo stesso tempo, non vi è alcun rischio di fuorviante, poiché la chiara identificazione che si tratta di un prodotto vegano o vegetariano, nell'interesse di tutte le parti coinvolte. A differenza dello scandalo "formaggio analogico" osservato qualche anno fa, il tratto vegetariano è un chiaro punto di forza.