L'accordo nel processo preemie è fallito
Il processo prematuro continua
02/02/2012
Il tentativo di un accordo extragiudiziale nel cosiddetto „processo Preemie“ ha fallito. Il querelante e l'ospedale interessato non sono stati in grado di concordare una soluzione concordata, in modo che il processo sia ora nel turno successivo.
Il caso riguarda la morte del figlio prematuro del ricorrente alla Krankenhaus Holweide. Il medico responsabile e l'ostetrica avevano spiegato alla madre alla nascita di suo figlio alla 23a settimana di gravidanza che una cura di mantenimento della vita del neonato prematuro era possibile solo dopo la 23a settimana di gravidanza. Il bambino era morto e dopo che la donna aveva appreso che in altre cliniche i bambini nati prima della fine della 23a settimana di gravidanza ricevevano cure palliative, aveva fatto causa all'ospedale, al medico e all'ostetrica per un trattamento ostetrico difettoso.
Assistenza medica solo alla nascita dopo la 23a settimana di gravidanza
Non avendo un accordo stragiudiziale nel „processo Preemie“ Il processo proseguirà ora il 14 marzo di quest'anno. L'accordo è venuto meno tra l'altro in quanto il ricorrente ha insistito su un chiarimento fondamentale della condotta medica in tale situazione. Se l'incapacità di prendersi cura dei bambini prematuri nati prima della fine della 23a settimana di gravidanza, sia ammissibile o effettivamente vi sia un reato, ora deciderà in tribunale. Sebbene gli imputati abbiano affermato che la madre era stata informata in una fase precoce che i bambini pretermine non sarebbero stati trattati alla 23a settimana. Tuttavia, secondo il querelante, i medici e l'ostetrica non hanno menzionato che in altri ospedali i bambini prematuri nati prima della fine della 23a settimana di gravidanza ricevono cure salvavita. Secondo la madre, l'ospedale Holweide, il medico e l'ostetrica lasciano morire prematuramente il suo bambino prematuro. (Fp)